LA FLORA DI MONTECRISTO
La flora e la vegetazione di Montecristo hanno subito gravi alterazioni nel corso dei secoli a causa dello sfruttamento antropico ed attualmente il carico di erbivori (capre e conigli selvatici) limita la sopravvivenza di talune specie.
Alle oltre 300 entità botaniche sicuramente spontanee e tutt’oggi presenti nell’Isola, sono da aggiungere 20 specie che sono state ritrovate dopo le prime raccolte o che sono state introdotte a scopi ornamentali o agricoli: palme, agavi, oleandri (foto a lato), eucalipti, allori, magnolie, olivi, carrubi, viti, pini domestici, pini d’Aleppo e molte altre, fra cui l’ailanto (Ailanthus altissima) che purtroppo è divenuto fortemente infestante, tanto da costituire una delle maggiori emergenze ecologiche della riserva.
La vegetazione dell’Isola, che doveva essere originariamente costituita da una fitta macchia mediterranea, dominata, almeno nella fascia più elevata dal leccio, oggi è rappresentata da una copertura a chiazze, costituita da macchia più o meno degradata a prevalenza di eriche (Erica arborea, Erica scoparia) (foto a lato) che in alcuni settori raggiungono dimensioni notevoli,a cui si accompagnano rosmarino (foto a lato), cisto, elicriso, maro e specie più sporadiche.I lecci sono soltanto qualche decina, in gran parte decrepiti e cadenti, siti in prossimità del Colle dei Lecci. La loro rinnovazione naturale è praticamente impedita dal numero eccessivo di capre e di altri erbivori che distruggono le ghiande e le giovani piantine.
Le specie introdotte si trovano quasi tutte nell’area circostante la ex villa reale, e nel loro insieme assumono l’aspetto di un arboreto ornamentale. A poca distanza dalla villa si trova un piccolo bosco di eucalipti e qualche gruppo di pini (Pinus halepensis e P. pinea).
LA FLORA DI MONTECRISTO
- Questa riserva ha un’estensione di circa 92 ettari, ed è gestita dal WWF , ma solo in parte è proprietà dello stesso. L’oasi istituita nel 1991 ha come obbiettivo principale il pro
- Dal centro di Follonica prendere la strada del Cimitero, proseguendo finchè non attraversate il tracciato della vecchia Aurelia, per immettersi su una strada semiasfaltata. Dopo ci
- Il parco di Rimigliano si estende tra S. Vincenzo e il Golfo di Baratti, è una lunga striscia di terra compresa tra il mare e la via della Principessa. Fondato nel 1973 ha una vege
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- Grazie a Mario Incisa della Rocchetta, l’attuale proprietario della tenuta di S. Guido, 513 ettari nella zona di Castagneto Carducci sono oggi oasi protetta dal WWF.
- Il parco è composto da 1600 ettari di verdi boschi mediterranei che scendono fino al mare attraverso suggestivi sentieri.
- Attraversando i boschi del parco é possibile ancora scoprire antichi acquedotti, eremi nascosti nel folto della vegetazione e una grande varietà di animali selvatici.
- Questo parco è stato definito da molti un’autentico tesoro della Val di Cornia
- La morfologia di Pianosa è radicalmente diversa rispetto alle altre isole toscane per via della sua genesi particolare: completamente priva di rilievi, è costituita in prevalenza d
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- L’Isola ha una ricca flora tipica mediterranea, sono diverse le specie botaniche rinvenute nell’ultimo secolo, quasi 700 le specie diverse tra le quali alcune particolarmente rare
- Monticello Amiata è situato lungo le pendici sud-occidentali del Monte Amiata, la località è protetta da centinaia di ettari di foreste o conifere e castagni.
- Il bosco di Rocconi è una riserva naturale del WWF, situata nell’alta Valle dell’Albegna tra i comuni di Roccalbegna e Semproniano.
- Il Monte Penna, è uno dei rilievi a sud-est, che formano il Monte Amiata, situato nei comuni di Castell’Azzara e Piancastagnaio.
- Il parco è collocato sul versante nord-est del Monte Labro, in un’area montana particolarmente pregiata per il suo paesaggio naturalistico e visitabile in ogni stagione dell’anno.
- Prato delle Macinaie, insieme a Prato delle Contesse sono due delle località più rinomate nei dintorni di Castel del Piano.
- Sulla vetta del Monte una grande croce monumentale, edificata dall’artigiano senese Zalaffi, è l’esatto punto di riferimento del culmine della Vetta.
- Istituita nel 1996 ha come scopo mantenere inalterata una zona come quella delle Cornate.Occupa una superficie di oltre 1000 ettari tra aree boscate, agrarie e palustri; qui vivono
- Il lago di origine artificiale, fu realizzato per diversi motivi, ma quello più importante è l’approvvigionamento idrico che questa area richiedeva. Un altro aspetto importante per
- Il parco dell’Uccellina è situato tra la città di Principina a Mare e Talamone, ha un’estensione di 10.000 ettari, nei quali il territorio varia da zone pianeggianti a nord a terre
- Il bosco della Patanella è situato entro la riserva naturale della Laguna di Orbetello. La riserva istituita nel 1998 dall’ente italiano Word Wild Found (WWF), si propone il ripopo
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